Dopo anni trascorsi in montagna, trovarci di fronte all’impossibilità di trascorrere le vacanze di Natale sulla neve per una famiglia di appassionati sciatori come noi stava assumendo i toni di una tragedia. Che fare per ridare energia e positività ad una famiglia di sportivi e amanti della natura? A Settembre l’illuminazione! Grazie a connessioni familiari ci siamo messi in contatto con Greta, che con la sua tempestività e precisione ci ha organizzato in pochissimo tempo un viaggio su misura, in base ai voli che abbiamo trovato (consiglio: prenotateli il prima possibile e cercate i diretti di Lufthansa da Monaco su Johannesburg o Cape Town– comodissimi!). Ed è così che siamo arrivati al Kruger il giorno di Natale, ospiti del Kapama River Lodge, un posto da favola, tra l’altro a due passi dall’aeroporto di Hoedspruit. Il primo Safari del pomeriggio ci ha aperto un mondo: oltre ad avere incontrato subito 3 dei big-5 (bisonti, elefanti in mandria ad abbeverarsi al lago e leoni), abbiamo avuto la compagnia di una simpaticissima famiglia olandese, con cui abbiamo trascorso cene e safari piacevolissimi, accompagnati da una guida e da un ranger super esperti. Insomma nelle 5 uscite che abbiamo fatto, siamo stati così fortunati da avere visto tutti gli animali possibili, tra cui i 4 leoni che regnano il Parco e il leopardo alle prese con la preda per ben due volte! Abbiamo lasciato il resort con una nostalgia incredibile, che ci ha accompagnato per i primi chilometri della Panorama Route. Ma una volta immersi nei paesaggi montanari del Passo di Abele e colti di sorpresa dai continui cambiamenti di ambientazione naturale: dalle sculture di roccia con piscine naturali di Bourke Luke Potholes alla vista mozzafiato di God’s Window alle cascate naturali del Blyde River Canyon, ci siamo fatti rapire dal fascino di questo tratto speciale di Sud Africa. Ma non era finita qui! Cape Town ci aspettava il giorno dopo, per farci assaporare la seconda parte del viaggio, completamente diversa, passando dalla natura incontaminata, silenziosa e disabitata ad una metropoli vivace, popolosa ed estesissima! Greta ci ha accolto all’aeroporto e, come se ci conoscessimo da sempre, ci ha fatto iniziare l’esplorazione di questa meravigliosa città, con un tocco esperto e coinvolgente. Mare, montagna, natura, folklore, ricchezza e povertà, tutto insieme in un mix così speciale ed accattivante che ti viene voglia di rimanere lì per sempre. La visita in città al quartiere musulmano, al Biscuit Mill, al Waterfront, le cene ai locali del porto e a Camps Bay con tramonti da sogno ce l’hanno fatta amare alla follia. Il Capo di Buona Speranza, la Table Mountain, la gita ai pinguini e alle foche, i meravigliosi Giardini Botanici hanno dato il colpo di grazia a noi super amanti della natura. E la storia, si’ la storia di questo sofferto popolo, rivissuta attraverso i racconti di un ex-detenuto politico a Robben Island, dove Mandela ha trascorso i primi 18 anni dei suoi 27 di prigionia, e quella di oggi, reale e toccante alla Township di Dunga tra i deportati dal District Six … beh è con noi tutti i giorni, per ricordarci che qualsiasi forma di segregazione razziale come l’apartheid è un’ingiustizia, di cui dobbiamo vergognarci a vita e che uomini come Mandela hanno reso possibile con il loro sacrificio un cambiamento epocale. GRAZIE GRETA ed ANDREA!!!!